lunedì 28 gennaio 2008
sabato 26 gennaio 2008
Teo Teocoli: «Al Derby porteremo i giovani»
Se pensate che il cabaret milanese sia in crisi, concedetevi una serata al nuovo Derby con Teo Teocoli e Mario Lavezzi. Vi ricrederete. La strana coppia ha dato un assaggio dell'atmosfera che si respira nello storico locale riaperto nell'ex Cinema Nuovo Arti ai numerosissimi fan arrivati al Faccia a Faccia per ViviMilano, introdotto da Silvia Vedani e moderato da Maria Volpe. Maglia blu, jeans, occhialetti, Teo, 63 anni di talento puro, è apparso in grande forma. «Dopo 20 anni di dissolutezze, ti dai tregua e il corpo rinasce». La sintesi tra verità e finzione è l'improvvisazione, per il comico milanese. Fin da quando sul palco del Derby, ad aspettare i nottambuli, c'era un dottore strampalato come Jannacci, con Cochi e Renato e Toffolo. «Si cominciava alle 11 fino alle 12.30, poi la seconda parte, dall'1 e mezza in avanti. Orari oggi nemmeno pensabili».
Ma il duo non cede ai rimpianti: parlare di «operazione nostalgia» è inadeguato per spiriti giovani. Lavezzi imbraccia la chitarra e con l'amico attaccano a cantare una canzone di Walter Valdi: «In d'una foresta del Centro Katanga gh'era la tribù dei Vacaputanga. L'era una tribù de negher del menga.... O Vacaputanga! O Vacaputanga!». «Nessun razzismo, solo risate leggere» spiega Teocoli. Fuori dal nuovo Derby, in via Mascagni, lunedì c'era la coda. «Vi aspettavate un tale successo?» chiede Maria Volpe. «No, è stato bellissimo, abbiamo tirato sul palco anche Massimo Boldi. Lui non sapeva più fare niente» scherza Teo. «Voi non lo sapete, ma da anni vive in una casa di cura ed esce solo una volta l'anno per fare il film di Natale». È arrivato anche Tony Dallara.
«Dagli anni 60 vuole partecipare a Sanremo ma Baudo l'ha scartato. Voleva suicidarsi, invece noi lanciamo la canzone sul palco». Gli esordi di Teo sono legati al suo mito, Celentano. «Fin da ragazzo ho sfruttato la somiglianza, anche con le ragazze. L'ho aspettato per anni in via Gluck. Quando son riuscito a incontrarlo ero così esterrefatto che gli sono andato dietro in bagno sul ballatoio». Verrà a trovarlo al Derby? «Lo incontro solo a Bordighera, fa il bagno attaccato alla scaletta, ha paura dei pesci. Al Derby ci saranno Cochi e Renato, Zuzzurro e Gaspare. Ma puntiamo sui giovani, accomunati dal desiderio di fare spettacolo».
Maria Teresa Veneziani
25 gennaio 2008
tratto da www.corriere.it/vivimilano
giovedì 24 gennaio 2008
sabato 19 gennaio 2008
Teo Teocoli fa rivivere il mitico Derby di Milano
Lo storico Derby di Milano riaprirà il 21 gennaio. Lo ha annunciato il suo nuovo direttore artistico, Teo Teocoli, durante la conferenza stampa di giovedì. Questo mitico locale del cabaret milanese, oasi di attori e musicisti che, oggi, si godono una celebrità nazionale (Paolo Villaggio, Giobbe Covatta, Diego Abatantuono, solo per fare alcuni nomi) nasce nel 1959 come piccolo ristorante denominato Gi-Go, nel seminterrato di una palazzina liberty in Via Monte Rosa 84
vicino all’ippodromo di San Siro.
Di proprietà di Gianni e Angela Bongiovanni (zii materni del cabarettista Diego Abatantuono), all’inizio degli anni Sessanta i due decidono di trasformarlo in un locale per trovarsi ed ascoltare musica, cercando così di risollevare il modesto fatturato del precedente esercizio.
Diventa il Derby Club…ed è successo.
La crisi del Derby arriva verso la metà degli anni ottanta, dopo che la morte (nel 1981) di Gianni Bongiovanni e l’avvento prepotente della comicità televisiva ne hanno ormai definitivamente avviato un lento, ma inesorabile, declino. Il locale chiude definitivamente nel 1985, passando idealmente il testimone del cabaret italiano al concittadino Zelig (che esordisce il 12 maggio 1986).
E Ora? E’ l’ex Cinema Nuovo Arti, situato nella centralissima Via Mascagni, ad ospitare il Teatro Derby, una location cara a tutti i milanesi e conosciuta ai più come il cinema della Walt Disney.
Il nome “Teatro Derby” riprende lo spirito e l’atmosfera dell’ormai leggendario locale milanese che a partire dagli anni sessanta ha assisto alla nascita del cabaret italiano. Una palestra di originalità che aveva portato il Derby ad essere il tempio del cabaret, diviene ora una palestra per il teatro a tutto tondo.
La programmazione del Teatro Derby comprenderà, oltre naturalmente a show di cabaret, spettacoli di danza, concerti jazz, appuntamenti con la lirica , ma anche eventi pomeridiani per bambini.
Il Teatro Derby avrà come direttore artistico Teo Teocoli.
Mario Lavezzi si occuperà della parte musicale.
Sarà invece Maurizio Colombi, regista del musical rivelazione della passata stagione “PeterPan” , a curare la prosa e gli eventi.
Un trio di altissima qualità che vuole regalare a Milano le atmosfere e le emozioni di un tempo.
La gestione del Teatro Derby sarà affidata al Teatro delle Erbe , che negli anni passati ha riportato ad antichi splendori l’omonimo teatro situato in Brera.
Teocoli lo ha già annunciato, al Derby porterà parecchi suoi amici: «Di qui sono passati nomi come Jannacci, Faletti, Abatantuono, Pozzetto e anche artisti milanesi che sono stati colpevolmente dimenticati, come il grande Tony Dallara. Purtroppo la tv ha mortificato molte tradizioni, e chiede oggi un cabaret un po' diverso. Per quanto mi riguarda, dopo tanti anni, volevo tornare a guardare il pubblico negli occhi». "Sarà uno spazio importante per i giovani talenti e un grande progetto di stimolo della creatività giovanile nella città» afferma l'assessore Terzi.
Insomma, un grande progetto che riporta in vita in modo geniale e divertente un passato glorioso e nostalgico, con un pizzico di modernità e inventiva.
tratto da www.teatro.org
giovedì 17 gennaio 2008
"Il mio Derby non è nostalgico"
C'era una volta a Milano negli anni '70 una fucina di talenti chiamata Derby, da cui sono usciti Abatantuono, Bisio e molti altri. Poi la chiusura nel 1986. Fino a quando, uno dei mattatori nati in quel locale, lo riapre e ne diventa il direttore artistico. "Non è una operazione nostalgia - specifica Teo Teocoli a Tgcom -. Quello che è stato è stato. Oggi proponiamo qualche novità che metta assieme danza, musica, poesia e non solo cabaret".
Teocoli (Infophoto)
"E' impossibile ricreare quello che è stato il Derby trent'anni fa - dice un emozionato Teo -. Adesso assieme al direttore musicale, Mario Lavezzi, abbiamo pensato di creare un cartellone nuovo. Ma non nuovo così per dire. E lo dimostriamo con spettacoli che toccano i diversi mondi dell'arte come il balletto, la musica, la poesia. Ad aprire le danze sarà proprio io dal 21 gennaio, con il supporto di Lavezzi per le musiche, il lunedì e il giovedì di ogni settimana. Andremo avanti così per un po' e magari aggiungeremo qualche altro giorno della settimana. Si alterneranno, oltre al mio show, serate molto diverse tra loro con altri protagonisti".
Non solo volti noti in cartellone, ma anche giovani talenti: "Ci tengo molto a dar spazio alle novità". C'è un Pato nel mondo del teatro? Riuscirà come Berlusconi a far da padrino a un nuovo personaggio? "Non scherziamo (ride, ndr) Pato è un fuoriclasse e di fuoriclasse in Italia ne abbiamo avuti solo in passato. Oggi ci sono moltissimi ragazzi bravi e ricchi di fantasia e spero di poter dar tutto lo spazio possibile a loro". Uno dei sogni (non impossibili) di Teo è di "riportare a teatro grandi artisti milanesi un po' dimenticati, come ad esempio Tony Dallara".
Ci saranno due anime nel cartellone del Teatro Derby. Oltre al "Progetto Derby" di Teocoli e Lavezzi c'è la programmazione settimanale, affidata alle cure di Maurizio Colombi, già regista del musical "Peter Pan" che ha messo a segno per il prossimo marzo il debutto del "one man show" che ha avuto molto successo a Broadway, "Defending the caveman", con la regia di Nancy Brilli.
Andrea Conti
tratto da TGCOM.MEDIASET.IT
GRANDE, TEO... IN C..O ALLA BALENAAA !!!
mercoledì 16 gennaio 2008
Teo Teocoli, un meridionale trapiantato in Padania
Sessantatrè anni il 25 febbraio. Non glieli daresti mai. T-shirt nera aderente, muscolatura discreta, non un filo di pancia, Teo Teocoli, ragioniere mancato, si è presentato così al numerosissimo pubblico napoletano che affollava il teatro Augusteo per il suo Spettacolo a richiesta. Una piccola band di maestri del rithm&blues alle spalle – la Doc Beat - e due ore di chiacchiere a ruota libera (o quasi) davanti a un “tutto esaurito” con una gran voglia di ridere.
E la risata era pronta a scoppiare anche quando – come nella prima parte del oneman show – in un lungo amarcord, Teocoli racconta della sua emigrazione dal più profondo Sud, qual è l’ultima propaggine di Reggio Calabria – anche se lui nasce a Taranto - fino alla desolante Pianura Padana, dove anche l’unico albero che faceva ombra e da supporto ad un’altalena, viene tagliato, dalla sera alla mattina. Emulo del ragazzo della via Gluck che dal prato verde vede sorgere il cemento, il simpatico artista non disdegna qualche momento di commozione che però viene riscattato da una “seconda parte” scoppiettante grazie alla perfetta imitazione del molleggiato.
Padrone della scena anche nei lunghi silenzi, Teocoli si compiace di parlare di sé e la malinconia di una gioventù trascorsa nelle periferie, tra le lambrette, la costiera romagnola, l’idrolitina e l’amore mai corrisposto di Franchina.
Evita accuratamente la crisi che Napoli sta attraversando e trascina il pubblico a cantare Una carezza in un pugno, mentre la platea illuminata e trasformata in un coro a più settori, si lascia trasportare nella improvvisata performance canora, senza pensare.
E’ il vero Teocoli, quello che imita Celentano (perfetto) anche nella più difficile L’emozione non ha voce e che strappa applausi sinceri, quasi un’ovazione, per poi passare al suo personaggio più amato, Felice Caccamo, il giornalista sportivo napoletano con l’ulcera “triodenale”- “perchè è più grossa della duodenale” - stravaccato sulla poltrona e quasi oppresso dalla giacca troppo stretta e da un enorme nodo alla cravatta che lo soffoca. Si compiace nel parlare a vanvera e dire stupidaggini visionarie alle quali il pubblico, mandato più volte a quel paese, si diverte da matti. Esilarante il momento in cui chiama in scena il bravo chitarrista Armando Celso che gli fa da spalla, muto, ma estremamente eloquente negli atteggiamenti che più seri non si possono immaginare.
Per finire con un sano medley di canzoni napoletane, da ‘ O surdato ‘nnamurato, a Chiove e a Simm ‘e Napule paisà che sfociano in un liberatorio Volare che per un breve istante ha riconciliato Napoli con i napoletani.
tratto da www.napoli.com
sabato 12 gennaio 2008
TEO in pubblicità
Divertentissimo e strafigo anche quando fai pubblicità... peccato non ne faccia abbastanza!
giovedì 10 gennaio 2008
GRANDE, TEO!!!
Tutti i milanesi hanno nel cuore la prima vera esperienza Italiana di "compagnia stabile" del cabaret, il Derby di Via Monterosa a Milano, il quale è stato il precursore di tutte le iniziative nate in seguito ed è stato un vero è proprio vivaio di talenti divenuti poi famosi nello scenario teatrale, cinematografico e televisivo italiano.
Il Teatro Derby avrà come direttore artistico Teo Teocoli.
Mario Lavezzi si occuperà della parte musicale.
Sarà invece Maurizio Colombi, regista del musical rivelazione della passata stagione "PeterPan" , a curare la prosa e gli eventi.
Un trio di altissima qualità che vuole regalare a Milano le atmosfere e le emozioni di un tempo.
La gestione del Teatro Derby sarà affidata al Teatro delle Erbe , che negli anni passati ha riportato ad antichi splendori l'omonimo teatro situato in Brera.
Il Teatro Derby ha riaperto il 27 ottobre, in coincidenza con la «movida» (l'ex notte bianca) sugli anni 70.
Presto, vi parlerò della programmazione (oltre a quella già pubblicata della Lirica), ma vi posso anticipare una chicca: dal 21 gennaio, tutti i lunedì e i giovedì, in questa sala troveremo il "Progetto Derby", con TEO TEOCOLI E MARIO LAVEZZI.
tratto da dietrolequinte.blogosfere.it
lunedì 7 gennaio 2008
Un grazie veramente importante
Un ringraziamento importante, te lo devo perchè, grazie a te, conservo la registrazione delle risate di mamma.
Allora, non avevamo ancora nemmeno il videoregistratore e così, pazza di te com'ero, registravo tutti i tuoi interventi nelle trasmissioni su Antenna 3 Lombardia con un semplice registratore vocale. Su quei nastri, ancora oggi, sono impresse le risate di cuore che facevi fare a mamma... lei se n'è andata presto, purtroppo. Ha goduto molto poco, nella vita.
Quindi, grazie per averla fatta ridere tanto e per avermi consentito di registrare alcuni dei suoi momenti più spensierati... di cuore.
domenica 6 gennaio 2008
I ricordi di Teo Teocoli,'l'alter ego' di Celentano
Milano, 5 gen. - (Adnkronos) - "In realtà io non imito Celentano, a teatro lo sostituisco, interpretando quelle canzoni che lui non canta piu' da ormai quarant'anni e che la gente, invece, vuol sentire". All'ADNKRONOS, Teo Teocoli , amico e vero e proprio 'alter ego' di Adriano Celentano (insieme nella foto), confessa come, ogni volta che ne veste i panni sul palcoscenico, in realtà non faccia del 'molleggiato' un'imitazione "ma una vera e propria interpretazione" per accontentare, così, i suoi numerosi fan. "Purtroppo, o per fortuna per me - sottolinea Teocoli - Adriano da tempo non vuole più fare concerti dal vivo, è sempre più schivo e io, nei miei spettacoli, ne approfitto per regalare al pubblico qualche suo brano, ormai storico ma sempre amato''. ''Adriano - confida il presentatore - non è un carattere facile, come non lo è il mio, ma forse per questo andiamo d'accordo dopo tanti anni. La nostra - aggiunge - è una amicizia vera. Io non ho mai sfruttato le sue doti per avvantaggiarmi, tanto è vero che non ho mai voluto fare uno spettacolo con lui e lui, quando vuole, può chiamarmi, in qualsiasi momento".
Alla vigllia del compleanno di Celentano, che domani compirà 70 anni, Teocoli confessa poi di essere in difficoltà per la ricerca del regalo. "Cosa si può regalare a uno come Adriano? L'ultimo regalo che gli ho fatto risale ormai a quarant'anni fa, quando trovai un disco di Ray Charles particolare che gli fece molto piacere. Oggi sono in evidente imbarazzo. Spero comunque che, se organizza qualcosa per domani, me lo faccia sapere perché vorrei fargli gli auguri di persona".
L'amicizia tra Celentano e Teocoli risale a circa 50 anni fa: "Pensare ai 70 di Adriano - sottolinea - mi fa tornare ai miei 14 anni, quando l'ho conosciuto. E' sempre rimasto uguale, un fenomeno unico e non solo nella storia della musica. Oltre all'amicizia nutro per lui una vera ammirazione per l'artista e continuo a volergli bene, sempre di più".
Quanto al fatto che, da anni, Celentano abbia, sempre più, difeso la sua privacy, per Teocoli "questo fa parte del suo carattere. Anche da giovane ha sempre avuto una cerchia ristretta di amici e meno si fa vedere - commenta con una risata - più io ci guadagno". Teocoli spiega poi come Celentano non ami andare troppo indietro nel tempo perché la sua vera nostaliga è per tutto quello che non c'è più. "A lui piacerebbe ancora che via Gluck fosse circondata dai prati, che non ci fossero così tante case e tante auto". "Questo perché - spiega - Adriano, di fatto, non ha avuto una gioventù normale, forse non l'ha neppure mai avuta. Quando ti ritrovi a 18 anni a essere un idolo non hai più momenti per te. Ti ritrovi, come ci è successo tante volte, a dover andare al cinema a spettacolo già iniziato e scappare prima che terminasse il film per non subire l'assalto della gente. Ecco - sottolinea - forse Adriano è un po' vittima di tutto questo".
Tanti poi i ricordi che riaffiorano nella mente di Teocoli legati ad Adriano: molti belli e qualcuno un po' meno. Tra i più belli, il presentatore annovera un lungo perido passato con Celentano a Madonna di Campiglio: "Dovevamo starci solo una settimana, ci siamo fermati quattro mesi. Era il tempo in cui Adriano filava con Claudia Mori e, proprio al termine di quella vacanza, annunciò pubblicamente il suo fidanzamento". Uno dei ricordi più brutti, invece, risale al '73: "Adriano stava facendo il Cantagiro e io lo accompagnavo in giro per l'Italia. A Lecce la nostra auto fu letteralmente presa d'assalto dai suoi fan e lui, spaventatissimo, scappò senza più farsi vedere per giorni, portandosi via tutto, compresi i miei vestiti e lasciandomi solo con il costume da bagno". "Sono riuscito a rivestirmi grazie all'aiuto dei Dik Dik e dei Camaleonti, che mi hanno prestato loro qualcosa, mentre Adriano l'ho ritrovato solo quattro giorni dopo in Sicilia e, come sempre, cercò di fare apparire quanto successo come una cosa normalissima per cui- conclude - non riuscii neppure a far finta di essere arrabbiato".
Tratto da Adnkronos.com
venerdì 4 gennaio 2008
Insieme al suo mito...
Teo è sempre emozionato quando lavora con Adriano... anche in questo è diverso da molti, mantiene un'emotività ed una sensibilità che molti "divi" dimenticano di avere posseduto.
GRANDE, TEO!!!
Teo Teocoli show ("Spettacolo a richiesta")
Un vero fuoriclasse della comicità, che, anche questa volta, si “misura” con il pubblico del teatro, con gli umori e le risate del pubblico in sala, il vero “termometro del successo” per un artista del suo calibro: con “Spettacolo a richiesta” Teo lo coinvolgerà fino a renderlo addirittura protagonista nella seconda parte del nuovo show, quando il pubblico potrà richiedere le gag e i personaggi preferiti dal repertorio dell’artista
Dal cabaret del Derby Club ai personaggi di ieri ed oggi ai racconti della sua vita. “E ci saranno anche il marocchino e Peo Pericoli, fino ad altre cose che mi stanno venendo in mente - dice lo stesso Teocoli - in questo momento di grande riflusso. Nella prima parte, invece, ci saranno brani vari, anche dedicati ai vizi e alle virtù delle grandi città italiane”. Ad accompagnarlo la Doc Beat, una band musicale ed una sezione fiati sempre più rhythm&blues.
Grande novità nella seconda parte del nuovo show, è il personaggio “Tony Dallara”.
“Teo Teocoli show (“Spettacolo a richiesta”)” è già campione d’incassi e di pubblico (il 31 dicembre 2006 al Teatro Smeraldo di Milano è stato lo spettacolo più visto in Italia, con oltre 20mila presenze in sole 12 repliche! Mentre, per il Capodanno appena trascorso, ha fatto il “sold out” al Creberg di Bergamo!) e arriva poco dopo l’altro “one man show” da tutto esaurito ('Non ero in palinsesto') che, nella scorsa stagione, è stato in cartellone in alcuni dei più importanti teatri italiani, e dopo il primo “Sono tornato normale, show”, il fortunato spettacolo che, per tre anni in scena, ha battuto molti dei record di presenze in teatro risultando tra gli spettacoli più visti nel nostro Paese.
Ora il terzo, nuovo, grande “one man show” dove l’arte dell’improvvisazione diventa sublime, grazie al talento e all’esperienza in scena che ha reso Teo Teocoli uno dei più acclamati artisti del teatro e della tv, la stessa che, in questo periodo, frequenta poco (in questi mesi è ospite fisso de “La Domenica Sportiva”, dove, con competenza ed ironia, parla di una della sue grandi passioni, lo sport, il calcio in primis!). Le sue apparizioni televisive dell’ultimo anno hanno sempre registrato picchi di ascolto: “Realpolitik” (Adriano Celentano), unico ad essere stato invitato due volte dal “Molleggiato”; “Che Tempo che fa” (Fabio Fazio), ospite per gran parte della scorsa stagione e protagonista con i suoi aneddoti personali e della sua carriera artistica; “Famiglia Salemme Show” (dell’amico Vincenzo Salemme).
3/1/2008
Tratto da NAPOLI.COM
giovedì 3 gennaio 2008
Ma quanto è difficile...
E' sempre stato così, ricordo quando non avevo Internet e giravo a caccia di notizie sui giornali... è sempre stato difficile, perchè sei sempre stato schivo e riservato.
Così, succede ancora, a tutti noi che ti amiamo, tocca la fatica di aspettare... è una vita che aspetto, vorrei tanto che ti decidessi a rendere attivo il tuo sito ufficiale!
Ti mando un bacio, da qui... non importa se non ti arriverà, sono abituata a comunicare con te come se potessi rispondermi anche se non succede quasi mai!
mercoledì 2 gennaio 2008
Teo canta "Gitana"
Adoro questa canzone e soprattutto, il modo in cui la interpreti, TEO!
Ricordo quando la cantavi in italiano, su Antenna 3 Lombardia... se ripenso a quegli anni, vivo un'emozione irripetibile.
Grazie, per tutte le emozioni che mi hai regalato...
martedì 1 gennaio 2008
Buon 2008, Teo!
Un bacio
Teocoli Boldi/Abelardo Norquis
Uno dei personaggi che preferisco, al quale Teo regala un'anima esilarante!
Amo la Spagna e la lingua spagnola... grazie, Teo, anche per questo!
Io e Teo
Ricordo perfettamente la mia prima opinione su di lui... NON MI PIACE.
Teo appare scontroso, abbastanza irritante e troppo sicuro di sè.
Impiego poche puntate e comincio a cambiare idea... ai miei occhi appaiono le sue doti artistiche, la sua grande personalità e l'indiscusso fascino, nonchè, anche se tende spesso a nasconderle, la tenerezza e la sensibilità che possiede.
Da allora, non ho smesso di seguirne vita e carriera.
Sono convinta che se fosse nato in America, il suo talento ne avrebbe fatto un "divo". Purtroppo, in Italia, sei molto più considerato se ti fai rincorrere dai fotografi e se partecipi alle feste che contano.
Amo Teo, proprio perchè è sempre stato diverso... se stesso, in ogni occasione, senza indossare maschere e scendere a compromessi.
Spero di potergli rendere omaggio con questo blog, magari, con l'apporto di altri suoi ammiratori.
Buon anno a tutti!