L'intervista
di
Luigi Bolognini
Il Derby continua. Quello calcistico, a distanza, col Milan e il suo sogno mostruosamente proibito di sorpassare l´Inter al fotofinish. Ma soprattutto il cabaret che il rossonero Teo Teocoli ha rimesso in piedi nel teatro di via Mascagni, e che chiude la stagione salendo sul palco con amici come Armando Celso, Tony Dallara, Mario Lavezzi, Zuzzurro e Gaspare, più ospiti vari («una sera ci sarà anche Jannacci») tutti i mercoledì, giovedì e venerdì di maggio, a partire dal 6. «La prossima stagione ripartirà con una sorta di terza pagina, come quelle culturali dei giornali di una volta, ma in versione musica, dando spazio a giovani cantautori».
Quindi non chiudete baracca e burattini, come si sente dire?
«No. Ci sono stati problemi di impianti da mettere a norma, lavori vari da fare. Ma continuiamo e continueremo. Non so se qui: nei mesi prossimi lo stabile, di proprietà comunale, sarà venduto e chissà che ne farà il nuovo padrone. Ma l´assessore Terzi ci ha assicurato che uno spazio per noi ci sarà sempre, da qualche parte. Spero in centro, per tenerlo vivo. Il progetto continua».
Che ci dice di questo spettacolo?
«Con questa "Compagnia dei giovani", come l´ho chiamata - e il più giovane lì dentro sono io - farò una carrellata di vecchi numeri che facevo al Derby storico, quello di via Monterosa 84, ma anche con Boldi ai tempi di Non lo sapessi ma lo so su Antenna 3, primi anni Ottanta. Qualcosa di simile allo spettacolo che poi è diventato Dal Derby al Nuovo e ha sbancato i teatri ovunque, ma con altri sketch. È anche un´operazione culturale, per far conoscere ai giovani, e per questo i prezzi sono bassi, come si rideva anni fa. Cabaret vero, non quello che si vede in tv».
A proposito di tv, la rivedremo da Celentano in autunno?
«No. Neanche se mi chiama. Non per polemica con Adriano, è sempre un amico. Ma ho deciso che in tv vado solo se posso essere me stesso, Teo, con le mie battute e le mie gag, duettare, dialogare, non limitarmi alle imitazioni. Voglio lavorare, esibirmi, fare il capocomico, cosa che mi piace sempre più, salire sul palcoscenico. Quindi la tv mi manca poco. E non a caso faccio la Domenica Sportiva dove sono me stesso».
A proposito, un´ipotesi è che lei dall´anno prossimo ne sia il conduttore e non solo un ospite.
«Giuro, me lo sta dicendo lei ora. Non so che cosa accadrà in Rai, e De Luca è bravissimo. Ma se lui non ci sarà più e me lo proponessero, io accetterei».
Dal Derby al derby. Crede al sorpasso?
«La speranza è l´ultima a morire, ma i giochi sono fatti. Però è bello far soffrire un po´ i cugini: ora noi siamo una buonissima squadra, ma non ottima, e loro una in confusione ma non in ginocchio. Se poi invece vinciamo, prometto cose clamorose. Tipo il Cammino di Santiago de Compostela o salire una scalinata in ginocchio».
tratto da "L'Espresso"
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