giovedì 13 novembre 2008
Tutti pazzi per Teo
“Unico e irripetibile”. “Soprendente”. “Un vero fuori classe della comicità”.
Questi i commenti per lo spettacolo “Dal Derby al Nuovo”, l'ultimo lavoro teatrale che Teo Teocoli porta in giro per i teatri d'Italia in una tournée che tocca 12 tappe in tutta la penisola, da Torino, tappa di partenza, a Reggio Calabria, Bologna, Genova, Bergamo, fino a Milano dove proprio al Teatro Nuovo si chiuderà il tour dal 30 dicembre al 18 gennaio.
E' un Teocoli oramai abituato e soddisfatto della sua grande collaborazione con la Domenica Sportiva, in veste di opinionista a volte serio e a volte meno, inserito a pieno in un organico di professionisti del settore, capaci però di ridere e supportare gli sketch del comico milanese. In particolare con il conduttore Massimo De Luca, con Fulvio Coolovati e con l'ex arbitro Tombolini, divenuto il vero riferimento della satira di Teocoli. Un ruolo inedito ma che piace al pubblico e che soddisfa la mancanza dei grandi comici italiani che in televisione faticano a ritagliarsi lo spazio che meriterebbero. E allora il teatro, dove il pubblico, oltre a non mancare mai, può ritrovare negli spettacoli di Teo Teocoli i personaggi che hanno spopolato negli ultimi quindici anni di televisione: da Felice Caccamo a Peo Pericoli e Gianduja Vettorello, passando dalle imitazione di Massimo Moratti, Valentino Rossi e Adriano Galliani. Proprio a Torino il 25 ottobre è stato presentato lo spettacolo una città porta fortuna in cui il comico è tornato volientieri «A Torino vengo da sempre, ho debuttato al Carignano con Lino Toffolo, sono passato varie volte dal Centralino, dal West End di Pino Torinese, dall' Hollywood di corso Francia a suonare i Beatles. C' era Gipo Farassino e Andreasi con il suo cabaret astratto. A Torino, frequentando gli stadi, ho inventato il personaggio di Gianduja Vettorello, il cronista sportivo piemontese di Mai dire Gol, quello che ha il nasone lungo da bugiardo, il cappotto demodé, uno precisino che non perde mai la calma se non per scagliarsi contro le novità, come era, ai tempi, lo stadio Delle Alpi».
“Dal Derby al Nuovo” è uno spettacolo, che racconta di un viaggio lungo molti anni che si esaurisce però nello spazio di poche centinaia di metri: lo storico derby, il teatro Nuovo e la sua città nel cuore di Milano. Insomma signor Teocoli lei ha camminato per tanto tempo, senza fare molta strada... Cosa ci può dire di questo spettacolo? Quali saranno le novità?
“ RIASSUME 40 ANNI DI CARRIERA TRA TEATRO, CABARET E TV. FARO' MENO PERSONAGGI PER DEDICARMI DI PIU' AI MONOLOGHI. POI, COME SEMPRE, MOLTO SPAZIO SARA' DATO ALL'IMPROVVISAZIONE”.
Questo spettacolo è il quarto “one man show” per i teatri d'Italia, negli ultimi cinque anni. Un ritmo intenso di realizzazioni, un lavoro dietro l'altro, e tutti (a guardare i dati) con ottimi successi di pubblico. Questo format ha premiato la sua comicità, ancor di più di quello che le ha potuto dare la televisione?
“SONO DUE MODI DIVERSI DI FARE SPETTACOLO QUELLO TRA TEATRO E TV E NON CREDO CHE LA TELEVISIONE ABBIA DATO MENO DEL TEATRO. PIUTTOSTO, OGGI NON E' POSSIBILE FARE LA TV CHE PIACE A ME, MA ANCHE A FIORELLO o a PROIETTI, PER FARE altri NOMI”
Quanta importanza ha per i tempi del suo spettacolo, la band che lo accompagna: la Dottor Beat? Quanto le sono fedeli visto che la seguono da diversi anni?
“SONO CON ME DA TANTI ANNI, C'E' UN OTTIMO AFFIATAMENTO”.
Le imitazioni di personaggi famosi come Valentino Rossi o il presidente Moratti o ancora la storica imitazione di Galliani, sono intuizioni venute all'improvviso e poi via via perfezionate, oppure quando decide di interpretare un personaggio lo fa a tavolino e poi prova a studiarne il modo di parlare o di gesticolare e non lo porta in scena se non prima di averne imparato i minimi particolari?
“TUTTI I PERSONAGGI NASCONO DA UN'INTUIZIONE, DALLO STUDIO DI UN TIC, DI UN GESTO, DI UN MODO DI PARLARE, MA POI E' FRUTTO DI STUDIO, DI UN LUNGO STUDIO, ANCHE CON IL TRUCCO”
Cosa pensa di Zelig e Colorado? Sono trasmissioni e progetti che hanno fatto del bene ai giovani attori e in generale al cabaret italiano o no? Sembra, agli occhi di un pubblico semplice, che il cabaret degli ultimi anni si sia un po' livellato. E' un parere condiviso anche dalla vecchia guardia del teatro comico?
“PENSO DI SI. BENE CHE CI SIANO TRASMISSIONI TV DI CABARET, POI DOBBIAMO ANDARE A GUARDARE I CONTENUTI, E LI' E' UN ALTRO PAIO DI MANICHE”.
Quando ha incominciato a collaborare con la Domenica Sportiva e ha conosciuto Tombolini ha capito subito che sarebbe potuto diventare la sua spalla ideale?
“DANIELE TOMBOLINI E' UNA "SPALLA NATURALE", IO L'HO SOLO "SCOPERTO" (e ride)
Quello che si nota, da quando ha indossato le vesti di opinionista via via sempre più seriamente è che non le dispiace intervenire come intervistatore nei riguardi dei protagonisti del mondo del calcio: allenatori, calciatori e dirigenti, vista la sua competenza in materia. Addirittura l'abbiamo vista fare domande in spagnolo al tecnico Campione d'Europa Aragonez. Quanto le piace seguire in maniera professionale l'evolversi della stagione sportiva? E' un giornalista mancato o uno sportivo- dipendente che si fa sempre coinvolgere?
“NON SONO UN GIRONALISTA MANCATO, SONO UN APPASSIONATO DI SPORT, IN PARTICOLARE DI CALCIO. M'ìINTERESSO DI SPORT, COME TANTI ITALIANI, MA MI PIACE APPROFONDIRE, CERCARE ANCHE DI NON FARE LE SOLITE DOMANDE...”
Il giocatore del Milan a cui è più legato o per amicizia o come ricordo da tifoso?
“BEH, PAOLO MALDINI E' LA BANDIERA, MA ANCHE UN MIO CARIO AMICO. CONOSCO BENE TUTTI MA CON LUI CI CONOSCIAMO DAI SUOI ESORDI NEL CALCIO, GRAZIE A PAPA' CESARE, UN ALTRO GRANDE AMICo CHE CONOSCO DA QUANDO GIOCAVA”.
O) Sulla pagina di Wikipedia viene riferito nella sua biografia che in Rai, dopo Bonolis, le avevano chiesto di condurre “Affari Tuoi” ma poi fu la Endemol stessa a decidere che non era idoneo alla trasmissione, scegliendo invece Pupo. Una scelta che al pubblico ancora oggi suona veramente strana, vista la sua carica esilarante anche in diretta. Come avvenne questa decisione, ci può raccontare a distanza di tempo, come andarono effettivamente le cose?
“MI CHIAMO'IL DIRETTORE DI RAIUNO FABRIZIO DEL NOCE PER AFFIDARMI LA TRASMISSIONE MENTRE MEDIASET MI AVEVA PROPOSTO DI CONTINUARE IL NOSTRO RAPPORTO. POI NON SO COME SIANO ANDATE LE COSE, SO SOLO CHE NON FECI LA TRASMISSIONE NONOSTANTE TUTTI FOSSERO MOLTO ENTUSIASTI DI FARMELA CONDURRE. DICIAMO ANCHE CHE MEDIASET AVEVA PAGATO MOLTI SOLDI PER "SOTRARRE" BONOLIS ALLA RAI, TENIAMOLO PRESENTE.
In questo momento preferirebbe ritornare a condurre una trasmissione in televisione, o preferirebbe tornare a lavorare nel cast di un film per il cinema?
“PER ORA NON M'INTERESSA LA TV, POTREI FARE UN FILM, MAGARI SU CACCAMO, DAL TITOLO "LA CITTA' DI CALZONE"
Gli anni a “Mai dire gol” sono stati anni che le hanno dato la possibilità di esprimersi e di dar sfogo alla sua fantasia di comico e autore, con sempre nuovi personaggi e sempre nuovi sketch comici. Sono stati un'opportunità unica per la sua carriera?
“MAH, CON LA GIALAPPA'S SI E' ANCHE PENSATO DI FAR DI NUOVO QUALCOSA INSIEME, NE ABBIAMO ANCHE PARLATO, E' STATO UN MOMENTO DELLA MIA CARRIERA, MOLTO BELLO. MA NON E' STATO UN MOMENTO UNICO”.
di Roberto Pelleriti
tratto da www.ilpuntotorino.it/
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