mercoledì 3 settembre 2008
Dopo l’incidente l’appello di Teocoli: «Occhio ragazzi, la vita è bella...»
«Ragazzi, sarà banale: la vita è bella, morire a 18 anni è proprio un peccato». Sono queste le parole che ieri Teo Teocoli ha rilasciato ai microfoni della Rai, rivolgendosi ai giovani in modo semplice e immediato. Un invito, meglio un appello ad essere responsabili e prudenti al volante, in cui è evidente, benché implicito, il riferimento all’incidente in cui è stato coinvolto in prima persona lunedì.
In zona Garibaldi un ragazzo alla guida di una Smart lo ha investito perché, nella fretta, non ha visto il semaforo rosso né tanto meno Teocoli alla guida della sua storica (oltre che amata) Vespa. Nel complesso si potrebbe archiviare il capitolo come una disavventura a lieto fine. Fortunatamente non è successo niente di grave, una caviglia slogata e alcune escoriazioni sul palmo delle mani, «una cosa che mi ricorda...», ammicca lo showman del Derby mentre alza le mani come a mostrare le stimmate. Tuttavia non sempre finiscono senza vittime le storie del traffico, spesso per errori facilmente evitabili. A chi li commette forse bisognerebbe ricordare la prima regola della strada. Semaforo verde: passare. Giallo: prepararsi a frenare. Rosso: fermarsi. Un concetto universale, uguale cioè per tutti, senza eccezioni, che siano a piedi, in bicicletta, scooter, moto, macchina, tram, bus e - se ancora non fosse abbastanza chiaro il messaggio - anche per i tir! Non è difficile, eppure quante persone sembrano non capirlo? E quante diventano daltoniche in prossimità del semaforo? Non servono numeri, dati o statistiche per rispondere. Troppe, persone sorvolano questo principio elementare, per poi improvvisarsi inventori di giustificazioni (scarsamente) fantasiose o trovandosi a dire con un filo di voce: «Scusa, scusa, ma sei Teo Teocoli?».
Allora sarà noioso ripetitivo e banale - come ha affermato ieri Teocoli - ma finché gli incidenti simili capiteranno, sarà giusto ripeterlo. Sono di quest’avviso anche i consiglieri della Commissione congiunta Salute-Trasporti di Milano, sorta proprio per combattere l’irresponsabilità dei milanesi al volante per il bene loro e dei cittadini. Come? Insistendo nel sensibilizzare i ragazzi, nei controlli e, soprattutto, mostrando la massima rigidità con chi sorpreso a non rispettare le regole. Questi i passi che darebbero una potente spinta sull’acceleratore - in questo caso concessa e auspicata - lungo la discesa del numero di incidenti nelle vie meneghine. Il percorso sta procedendo nel senso giusto, dato che si è registrata una riduzione del 20% di sinistri negli ultimi 4 anni. Tuttavia non bisogna accontentarsi, perché il dato, benché positivo, ha ancora un grave difetto.
Si tratta di quel senso d’onnipotenza unito ad autogiustificazione, molto diffuso tra i patentati, che compare tra le cause più frequenti di incidente. E va azzerato.
tratto da ILGIORNALE.it
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